Martedì 31 gennaio 2023.
Oggi ho avuto il piacere di fare
quattro chiacchere con Fabio Spelta, dell’officina Affari Sbullonati che si trova a Roma, per la
precisione nella borgata Finocchio.
Potremmo dire che il loro è il
classico lavoro da officina, ma sarebbe veramente troppo riduttivo. Il loro è
innanzitutto un lavoro basato sulla ricerca storica del veicolo che gli viene
affidato dal cliente, con l’obiettivo di riportarlo allo stato originale,
grazie a documentazioni storiche. Si tratta quindi di un vero e autentico
lavoro di restauro.
Fabio ha infatti voluto precisare
di come il lavoro di carrozzeria sia completamente diverso dal lavoro di
restauro con il primo che è improntato alla “sostituzione” e “riparazione”
della parte mancante tramite, nella maggior parte dei casi, elementi “stock”.
Mi è stato raccontato come viene
svolto il lavoro in officina e di quanto sia importante la manualità e
l’artigianalità. Infatti, tra i vari attrezzi che vengono utilizzati, non
possono mancare utensili per la battitura e per il taglio della lamiera,
saldatori e utensili per la levigazione della carrozzeria. Attrezzi quindi che
alla fine non vanno ad occupare molto spazio e si basano principalmente sul
“lavoro al banco”. Inoltre, l’artigianalità è un elemento cardine dell’azienda.
I sedili e tutti gli elementi degli interni sono fatti esclusivamente a mano
sia il lavoro con la pelle sia il lavoro con la paglia intrecciata.
Fabio mi ha anche raccontato di
come i loro lavori girano per il mondo e vincono concorsi come successo a
Montecarlo qualche anno fa con una loro Fiat 500 Jolly. Insomma, quello dell’automobile
storica è ancora un mercato molto aperto con una clientela molto esigente e
appassionata. Una clientela quasi sempre molto legata al valore simbolico della
macchina che vogliono far restaurare perché rappresenta una “scatola dei
ricordi”: questa, infatti, racconta una storia che è legata molto spesso al
cliente che lo porta a restaurare.
Il loro lavoro è visibile
sui vari canali social con l’intento di far scoprire questo mondo a giovani
appassionati, avvicinandoli al mestiere e al comprare un veicolo d’epoca.
Valore storico che, come raccontatomi da Fabio, non viene reso tale dallo Stato
a causa di alcune “limitazioni” che impongono a veicoli storici di cambiare le
carte di circolazione. Ciò implica ovviamente una sostituzione della targa che
rischia sempre di far perdere di valore storico al veicolo e che rischia di non
far tornare le analisi storiche fatte su questo: sarebbe un po’ come fare il
cappotto a un palazzo rinascimentale andando a togliere una parte
importantissima del linguaggio architettonico di quest’ultimo. Concordiamo
entrambi sul fatto che lo Stato dovrebbe fare un passetto in più su questo
campo che viene sempre messo poco in luce.
Abbiamo infine parlato un po’ del
mio progetto e di come questo potrà dare spazio all’auto d’epoca. Il lavoro
divulgativo che Fabio e tutti i ragazzi dell’officina portano avanti fa il paio
con un’idea di “scuola-officina” che vuole avvicinare i giovani appassionati a
questo mondo. Abbiamo anche parlato dello spazio espositivo che oltre ad essere
un luogo di conservazione e -appunto- d'esposizione, potrà
essere anche una buon mezzo di exchange per la collettività.
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