“…ma sembra essere sempre stata lì. I bambini se la sono
presa: un oggetto multitasking, un piccolo Catalizzatore…”
La citazione
proviene dal libro “Unlost Territories” del Prof. Arch. Antonino Saggio.
La prima parte ha,
secondo me, un forte impatto che vorrei parafrasare in questa maniera: per vivere
un’architettura al meglio deve essere vissuta come farebbe un bambino con un
nuovo gioco. Va scoperta e studiata fino a fondo, fino al punto da rimanerne
stupiti e anche “stupidi”.
Nella seconda
parte si parla invece di un’architettura “catalizzante e multitasking” che sappia
quindi riunire grazie anche alla sua “poliedricità” -come succede nel MAAM- persone di etnie e
ceti sociali diversi. Un’architettura capace quindi di
attrarre e di incuriosire e non un’architettura che confonde e allontana.
Siamo sempre più circondati da questo tipo di architettura "elitaria" che sembra quasi allontanare la realtà della periferia vedendo quest’ultima quasi come una jungla misteriosa e disordinata.
Che parta da
qui allora l’architettura buona, quella che accoglie e che attrae.
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